Fuga da Los Angeles è un film del 1996 di John Carpenter con Kurt Russel, sequel di Fuga da New York.
Il film è ambientato nel 2013 quando gli Stati Uniti saranno sotto un regime dittatoriale che condanna e vieta il fumo, l'alcool, droghe, prostituzione, atti sessuali al di fuori del matrimonio, parolacce e atti immorali di ogni genere. Dopo il distacco dalla California a forte di un potente terremoto la città di Los Angele è diventata una prigione per tutti coloro che sono accusati di aver infranto qualche legge morale tra cui atei e mussulmani.
Il protagonista Jena Plissken (Kurt Russel) ha il compito di recuperare un telecomando che in grado di controllare dei satelliti che possono distruggere ogni apparecchiatura elettronica, il quale però è finito nelle mai di Cuervo Jones (Georges Corraface), leader di un'invasione armata degli Stati Uniti da parte degli stati del sud america.
Nel finale il protagonista decide di non consegnare la potente arma decisiva per l'imminente guerra tra nord e sud america e di usarla per distruggere ogni apparecchiatura elettronica del mondo.
Il codice da inserire sul telecomando per "spegnere" il mondo e riportarlo al medioevo è 666.
Il numero del diavolo viene quindi presentato come chiave per contrastare gli eccessi del moralismo, per combattere un regime estremamente cristiano e moralista che ricorda il tipo di società che vigeva nella Ginevra Calvinista.
Il 666 non è quindi visto in maniera prettamente negativa ma, sebbene sia sempre in opposizione alla moralità cristiana, serve anzi a liberare l'umanità dagli eccessi del moralismo che porta più che altro violenza ed intolleranza.
Il 666 non è quindi semplicemente il simbolo del demonio, ma un argine contro gli eccessi di una cristianità che opprime la gente e impone i suoi principii.
